L’aurora non si era fatta attendere, prima con una sottile striscia rosata, poi con un arco luminoso che aveva spento le stelle a una a una.
E quando il sole si era affacciato aveva “aperto” le pagine di un racconto magico dove le immagini si mescolavano alla calma e al silenzio. Tutto avrebbe potuto, all’improvviso, accadere.
Immagini terse e ovattate, maestose e colme di memorie, immagini di cieli e sole, di neve candida e immacolata e, ancora, rivelanti cose comprensibili al cuore. Una luce diffusa a trarre dall’ombra contorni, oggetti, sagome, muri, strade, palazzi, marmi, piazze, persone.
Così, sfogliando le pagine e soffermandomi sulle fotografie di questo stupendo, nuovo, libro di Claudio Argentiero sono stato permeato da una riflessione cui da tempo cercavo di dare voce.
Ovvero: in nessuna atmosfera, in nessuna emozione, il vecchio Borgo dei due galli appare così eternamente giovane come quando lo si contempla di tra le fenditure di una panoramica, di un primo piano, di una dimensione sospesa tra spazio e tempo, finanche di tra le fenditure di antiche strutture in rovina. […]
Immagini, in questo prezioso volume, colte e fissate nell’elegante bianco e nero e in un cromatismo poetico; fotografie che, in particolare per lo scrivente di queste note che ha doppiato la boa dei settanta anni, destano, essendo nella cara Gallarate nato, ricordi, palpiti, commozione, l’eco del suono di campane, le cime delle Prealpi inargentate dalla brina.
Claudio Argentiero ci accompagna in un viaggio della memoria che sfocia nella attualità: via Matteotti prima che fosse contornata dall’Istituto Falcone, ruderi, gru al lavoro, ciminiere, con il tempo gradualmente e in buona parte sacrificate a chissà poi che cosa. […]
Testi di: Elio Bertozzi
Pagine: 143
Illustrazioni: bianco e nero
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